Tematica Religione buddista

Buddha di Bamiyan

Buddha di Bamiyan

Foto: D. Vanden Berghe (it.wikipedia).

Nome: Buddha di Bamiyan

Notizie: I Buddha di Bamiyan erano due enormi statue del Buddha scolpite da una setta buddista nelle pareti di roccia della valle di Bamiyan, in Afghanistan, a circa 230 chilometri dalla capitale Kabul e ad un'altezza di circa 2500 metri; una delle due statue era alta 38 metri e risaliva a 1800 anni fa, l'altra era alta 53 metri ed aveva 1500 anni. Nel 2003 vennero inseriti, insieme all'intera zona archeologica circostante e al paesaggio culturale, nella lista dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO, che si è impegnata, insieme ad altre nazioni, per la ricostruzione delle due statue, distrutte il 12 marzo 2001 dai talebani. I corpi principali delle statue furono sbozzati direttamente nella montagna, mentre i dettagli furono modellati mediante fango misto a paglia e poi ricoperti di stucco. Questa copertura, andata quasi completamente perduta già da tempo a causa degli agenti atmosferici, era originariamente dipinta per enfatizzare le espressioni del viso, le mani e le pieghe delle vesti. Le parti inferiori delle braccia delle statue furono costruite mediante la medesima tecnica di fango misto a paglia e supportate da armature in legno. Si pensa che la parte superiore dei volti fossero costituite da grandi maschere in legno. Le file di fori visibili nelle fotografie contenevano i paletti in legno necessari a sostenere le parti in stuccatura. Bamiyan si trova sul percorso della Via della seta, un itinerario mercantile che univa i mercati della Cina con quelli dell'Asia centrale e meridionale, del Medio Oriente e dell'Europa. Fu la sede di numerosi monasteri Buddhisti e un florido centro religioso, filosofico e artistico dal II secolo in poi, fino all'invasione islamica del IX secolo. I monaci del monastero vivevano come eremiti in piccole grotte scavate nella roccia ai lati delle statue. Molti di questi monaci abbellirono le loro grotte con statue religiose e affreschi dai colori sgargianti. Si pensa che le due statue siano state costruite nel III e nel V secolo dai Kushan e dagli Eftaliti all'apice dei loro imperi. Da queste due tribù indoeuropee col tempo si è formata la base delle popolazioni Pashtun, il gruppo etnico da cui provenne poi il seguito dei Talebani. Il pellegrino buddhista cinese Xuanzang, giunto a Bamiyan intorno al 630, descrive la regione come un fiorente centro buddhista, "con più di cento monasteri e più di mille monaci", e nota che entrambe le statue erano "decorate con oro e splendidi gioielli" (Wriggins, 1995). Una statua monumentale raffigurante Buddha seduto, simile per stile a quelli di Bamiyan, si trova nelle grotte del Tempio Bingling, nella provincia cinese di Gansu. Nel mese di dicembre del 2004 un gruppo di ricercatori giapponesi scoprì che gli affreschi di Bamiyan furono dipinti fra il V e il IX secolo, e non fra il VI e l'VIII secolo come si pensava precedentemente. La scoperta è stata fatta analizzando gli isotopi radioattivi contenuti in fibre di paglia trovate al di sotto degli affreschi. Tentativi internazionali di salvataggio: il Metropolitan di New York chiese il permesso di portare negli Stati Uniti i due Buddha, e anche il governo indiano si fece avanti proponendo di prendere in consegna le due statue. Dopo il primo giorno di bombardamenti, decine di governi tra i quali persino quello musulmano del Pakistan, unico paese amico dei Talebani, chiesero invano al mullah Omar di annullare la decisione. A nulla valsero i tentativi di salvare le statue dalla decisione, ormai presa, dei Talebani di distruggerle. Il 18 marzo il New York Times riporta che un rappresentante dei Talebani disse che il governo prese questa decisione per l'ira derivante dal fatto che una delegazione straniera offrì denaro per salvare le antiche statue mentre un milione di afgani rischiavano di morire di fame. Il 19 aprile 2004, durante un'intervista ad un giornale pachistano, il Mullah Mohammed Omar dichiarò: “Io non volevo distruggere i Buddha di Bamiyan. In realtà alcuni stranieri vennero da me e dissero che loro avrebbero voluto restaurare le statue che erano state lievemente danneggiate a causa delle piogge. Questo mi scandalizzò. Pensai “questa gente insensibile non ha riguardo delle migliaia di esseri umani che muoiono di fame, ma sono così preoccupati per oggetti inanimati come i Buddha”. Questo era estremamente deplorevole, e questa è la ragione per cui ne ho ordinato la distruzione. Fossero venuti per ragioni umanitarie, non ne avrei mai ordinato la distruzione”. Il governo dei Talebani decretò che le statue, che erano sopravvissute intatte per più di 1500 anni, erano idolatre e contrarie all'Islam. Durante la distruzione, il ministro dell'Informazione Qudratullah Jamal disse che “questo lavoro non è così semplice come la gente può pensare. Non si possono tirar giù le statue bombardandole perché entrambe sono incise e solidamente attaccate alla montagna”. I due Buddha vennero demoliti a colpi di dinamite e cannone dopo quasi un mese di intensi bombardamenti. Benché le statue dei due Buddha siano state quasi completamente distrutte, i loro profili e alcune loro fattezze sono tuttora riconoscibili nelle cavità. È possibile per i visitatori esplorare le caverne dei monaci e i passaggi che le uniscono. Come parte dello sforzo internazionale per ricostruire l'Afghanistan dopo la guerra contro i Talebani, il governo del Giappone e alcune altre organizzazioni (tra cui l'Afghanistan Institute di Bubendorf in Svizzera e l'ETH di Zurigo) si sono impegnate nella ricostruzione delle due grandi statue di Buddha. Tuttavia il restauro del sito non è stato considerato prioritario dall'UNESCO e probabilmente i Buddha non saranno mai ricostruiti. Gli sforzi hanno portato allo stato attuale solo ad un consolidamento della roccia e delle nicchie che hanno sofferto per il bombardamento. Il consolidamento delle pareti è stato eseguito dalla Trevi S.p.A. di Cesena (Italia). Un ulteriore risultato è arrivato l'8 settembre 2008, quando gli archeologi, alla ricerca di una leggendaria statua di 300 metri nel sito, annunciarono la scoperta di un terzo Buddha di 19 metri, un Buddha coricato in parinirvana, una posa che rappresenta il passaggio del Buddha nel nirvana, di cui Xuanzang fa una descrizione. Il governo afgano ha chiesto all'artista giapponese Hiro Yamagata di ricreare i Buddha di Bamiyan usando 14 raggi laser che proiettino le immagini delle statue nelle nicchie in cui erano stati scolpiti. I laser saranno alimentati tramite energia solare ed eolica. Se approvato dall'UNESCO il progetto, del costo di 9 milioni di dollari, in teoria avrebbe dovuto essere completato entro il 2007 ma, a tutt'oggi, non si hanno notizie in merito.


Stato: Afghanistan

Anno: 2002